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la scelta naturale
Abbiamo scelto di affiancare alla medicina tradizionale quella naturale e omeopatica, poiché riteniamo che offrire un’ampia scelta terapeutica di valore vada a tutto vantaggio del cliente. La medicina complementare ha dimostrato infatti la sua efficacia sia nelle patologie croniche, sia in quelle acute, con profondità di azione e notevole riduzione o annullamento degli effetti indesiderati.
Siamo stati tra i primi in Italia ad approfondire l’omeopatia e a specializzarsi nelle cure a base di sostanze naturali, dalla fitoterapia alla medicina indiana ayurvedica, dalla medicina antroposofica alla biochimica dei sali tissutali, con l’obiettivo di offrire ai pazienti una scelta di rimedi sempre più ampia e innovativa.
Le nostre specializzazioni in medicina alternativa
L’omeopatia riprende e approfondisce il principio di similitudine ippocratico “i simili sono curati dai simili”, arrivando ad affermare che ogni sostanza capace di provocare dei sintomi in un soggetto sano, a dosi ponderali, può curare quegli stessi sintomi in una persona malata, quando sia somministrata a dosi deboli.
Alcune esempi possono aiutare a comprendere quanto detto.
Il veleno iniettato dall’ape con la puntura provoca in un soggetto sano la brusca comparsa di bruciore e dolore trafittivo con edema rosato, migliorato dalle applicazioni fredde. Lo stesso veleno (Apis mellifica), a dosi omeopatiche, può curare ogni tipo di eruzione della pelle caratterizzata da edema rosato, migliorata da applicazioni fredde, come l’orticaria, l’eczema, l’eritema solare o le bruciature.
Allo stesso modo, se si taglia una cipolla, gli occhi cominciano a lacrimare e compaiono abbondanti secrezioni acquose nasali. La stessa cipolla (Allium cepa) in dosi deboli, sarà il rimedio delle manifestazioni del raffreddore e della rinite allergica.
E ancora: tutti conoscono gli effetti dell’abuso di caffè, caratterizzati da ipereccitazione mentale e insonnia. Secondo il principio omeopatico il caffè (Coffea cruda), somministrato in dosi deboli, è indicato nell’insonnia con iperattività mentale.
In definitiva, in omeopatia si tratta di confrontare due realtà simili: da una parte i sintomi rilevati dal paziente, dall’altra i sintomi riferiti da soggetti sani nel corso della assunzione volontaria, accidentale o professionale di sostanze attive.
Le origini dell’Omeopatia
Ippocrate, nel III sec.a.C., nel corso di un’epidemia di colera ad Atene, somministra ai malati piccole dosi di Elleboro bianco (Veratrum album) che, in forti dosi, è capace di provocare una diarrea coleriforme in soggetti sani.
Successivamente Paracelso (1493-1542) individua l’importanza della dose: “La nozione di veleno dipende esclusivamente dalla dose”.
Infine, il medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843) introduce il termine “omeopatia”, dal greco “omoios” (simile, somigliante) e “pathos” (sofferenza, malattia, esperienza) e la definisce in maniera completa in 3 opere fondamentali: “Organon” (1810), “Materia medica pura” (1811-1821) e “Malattie croniche” (1828). Nel primo testo definisce l’omeopatia come medicina basata sulla legge di similitudine, nel secondo raccoglie le osservazioni della sperimentazione condotta su persone sane somministrando sostanze attive, infine nell’ultimo testo propone il metodo corretto per affrontare e curare le malattie croniche.
I vantaggi dell’Omeopatia
L’omeopatia presenta numerosi vantaggi che possono essere così riassunti:
I medicinali omeopatici sono preparati a partire da materie prime naturali del mondo vegetale, animale e minerale.
L’uso di medicinali in piccole dosi garantisce l’assenza di tossicità diretta e di effetti secondari, per tale ragione è ideale per il trattamento di disturbi in età pediatrica, nella terza età e in gravidanza..
L’omeopatia cura il paziente stimolando le risposte specifiche per il ripristino dell’equilibrio della salute.
L’omeopatia consente di trattare la malattia in maniera dolce, rapida ed efficace.
L’omeopatia osserva e cura l’uomo nella sua totalità e individualità e considera la persona inserita nel proprio contesto e secondo il suo stile di vita.
L’omeopatia è una medicina personalizzata, basata sulla valutazione della malattia, ma anche delle modalità reattive personali del paziente. Così, persone che presentano sintomi uguali possono beneficiare di preparati diversi. Allo stesso modo uno stesso medicinale omeopatico può essere usato per affezioni diverse. Anche per per tale ragione i medicinali omeopatici non presentano foglietti illustrativi allegati. Nel rapporto medico-paziente viene valorizzato il dialogo per una completa comprensione del paziente
L’omeopatia è perfettamente compatibile e complementare nei confronti di altri metodi terapeutici.
La fitoterapia è una metodica terapeutica basata sulla somministrazione di fitocomplessi, estratti dalla pianta mediante un solvente appropriato.
La fitoterapia moderna si caratterizza soprattutto per la codificazione delle regole di raccolta, preparazione e utilizzo delle piante medicinali.
La ricerca attuale cerca inoltre di isolare, testare e riprodurre i principi attivi responsabili dell’attività farmacologica dei fitocomplessi e di comprendere le ragioni della superiore attività terapeutica di questi rispetto ai singoli costituenti. La somministrazione del fitocomplesso riduce inoltre il rischio di assuefazione e tossicita per la sua azione meno drastica.
Il termine droga indica la pianta intera o la parte contenente la massima concentrazione di principi attivi, utilizzata a scopo terapeutico.
La fitoterapia comprende le species, miscele di piante in taglio tisana attive sui diversi apparati, le tinture madri, estrazioni idroalcoliche secondo Farmacopea della frazione attiva della pianta, gli estratti fluidi e quelli secchi, utilizzati per la preparazione di capsule o compresse.
Farmaciesalute produce diverse tisane secondo Farmacopea Ufficiale o su prescrizione medica, una linea di capsule monocomponenti e composti officinali le cui formulazioni sono frutto dello studio pluriennale del nostro laboratorio galenico.
Abbiamo deciso di introdurre la linea fitoterapica Aboca, estremamente efficace e soprattutto estremamente attenta a rispettare il principio della completa naturalità dei prodotti. Per ABOCA 100% naturale e biologico ha significato negli anni la registrazione di diversi brevetti per la produzione e la conservazione senza additivi di sintesi, conservanti e coloranti.
Frutto dell’applicazione alla fitoterapia dei processi estrattivi più avanzati e di forme farmaceutiche innovative è la linea Pharmaextracta.
Citiamo ancora la SCHWABE PHARMACEUTICALS, fondata nel 1866 dal Dr. Willmar Schwabe, prima azienda mondiale nel campo fitoterapico. La qualità e la documentazione a supporto dei suoi estratti ha portato alla registrazione di alcuni suoi preparati come MEDICINALI DI ORIGINE VEGETALE.
Aboca;
PharmExtracta
I NOSTRI PREPARATI
Singoli taglio tisana e miscele;
Capsule monocomponenti;
Capsule pluricomponenti;
Tinture madri;
Macerati glicerici.
La floriterapia è indicata nei casi in cui un alterazione dello stato d’animo o delle emozioni è causa di sofferenza ed è capace di indurre la comparsa di manifestazioni morbose anche a livello somatico.
La floriterapia attinge a un vasto repertorio di fiori. I primi studiati sono stati i fiori inglesi scoperti dal dott. Edward Bach; attualmente vengono utilizzati con successo i fiori californiani, i fiori francesi Deva, i fiori dell’Alaska, i fiori australiani, i fiori Aditi Himalaya, i fiori del deserto, del dott. Bailey, di Findhorm, le essenze floreali Pacific essence del Canada, perelandra, dei Paesi Bassi, italiane, delle Hawaii, dell’Amazzonia e Rain Forest.
Ad ogni fiore corrisponde un atteggiamento mentale o emotivo negativo che il fiore stesso aiuta a correggere. Bach indica anche l’obiettivo verso cui la persona deve tendere.
Edward Bach nasce a Moseley, vicino a Birmingham, nel 1886 e si laurea in medicina nel 1912. Già da studente si rende conto che nella scelta della cura da adottare è essenziale tener conto non solo dei sintomi fisici ma anche di quelli emotivi e sprirtuali.
Si avvicina alla medicina omeopatica e sviluppa vaccini, consistenti in batteri intestinali, somministrabili per via orale, per purificare il tratto intestinale, utili anche nel trattamento di malattie croniche come l’artrite.
La ricerca di metodi di cura semplici, su base vegetale, la convinzione che ogni personalità reagisce in maniera propria allle malattie e che queste si verificano quando la persona non è in armonia con la sua anima e il suo spirito, lo guidano alla scoperta dei poteri curativi dei fiori.
Tra il 1928 e il 1936, anno della sua morte, scopre 38 rimedi, utilizzabili da soli o in combinazione, derivati dai fiori e ne definisce l’ambito d’azione.
FIORI DI BACH
- AGRIMONY-Agrimonia eupatoria-Agrimonia, Eupatoria
- ASPEN-Populus tremula-Pioppo
- BEECH-Fagus sylvatica-Faggio
- CENTAURY-Centaurium umbellatum-Centaurea minore
- CERATO-Ceratostigma wilmottiana-Piombaggine
- CHERRY PLUM-Prunus cerasifera-Mirabolano
- CHESTNUT BUD-Aesculus hippocastanum-Gemma di ippocastano
- CHICORY-Cichorium intibus-Cicoria
- CLEMATIS-Clematis vitalba-Vitalba
- CRAB APPLE-Malus pumila-Melo selvatico
- ELM-Ulmus procera-Olmo inglese
- GENTIAN-Gentiana amarella-Genzianella
- GORSE-Ulex europaeus-Ginestrone
- HEATHER-Calluna vulgaris-Erica
- HOLLY-Ilex aquifolium-Agrifoglio
- HONEYSUCKLE-Lonicera caprifolium-Caprifoglio
- HORNBEAM-Carpinus betulus-Carpino
- IMPATIENS-Impatiens glandulifera-Non mi toccare
- LARCH-Larix decidua-Larice
- MIMULUS-Mimulus guttatus-Mimolo
- MUSTARD-Sinapis arvensis-Senape
- OAK-Quercus robur-Quercia, Farnia
- OLIVE-Olea europea-Olivo
- PINE-Pinus sylvestris-Pino
- RED CHESTNUT-Aesculus carnea-Castagno rosso
- RESCUE REMEDY e RESCUE CREAM
- ROCK ROSE-Helianthemum nummularium-Eliantemo
- ROCK WATER-Aqua petra-Acqua di Sorgente
- SCLERANTHUS-Scleranthus annuus-Scleranto, Fior secco
- STAR OF BETHLEHEM-Ornitogalum umbellatum-Stella di Betlemme
- SWEET CHESTNUT-Castanea sativa-Castagno Dolce
- VERVAIN-Verbena officinalis-Verbena
- VINE-Vitis vinifera-Vite
- WALNUT-Juglans regia-Noce
- WATER VIOLET-Hottonia palustris-Violetta d’acqua
- WHITE CHESTNUT-Aesculus hippocastanum-Castagno Bianco
- WILD OAT-Bromus ramosus-Forasacco
- WILD ROSE-Rosa canina
- WILLOW-Salix vitellina-Salice giallo
La gemmoterapia è una metodica terapeutica fondata sulla somministrazione di tessuti freschi vegetali allo stato embrionale, come gemme o giovani germogli, i cui principi attivi sono estratti mediante un solvente appropriato.
Negli anni ‘50, il medico belga Pol Henry si è dedicato, per primo, allo studio sistematico e alla sperimentazione dei gemmoderivati.
Egli infatti ha preconizzato l’uso di questi preparati basandosi sul presupposto che le piante, nel loro primo sviluppo, contengano sostanze con caratteristiche particolari sia per la qualità che per la quantità.
Altri omeopati, soprattutto francesi, hanno continuato i suoi studi sui tessuti embrionali, effetivamente più ricchi di quelli adulti di auxine, giberelline e fattori di crescita.
Sono stati in seguito condotti validi test clinici e sperimentali sulle proprietà antiinfiammatorie di Ribes nigrum gemme, ansiolitiche di Tilia tomentosa gemme e altri gemmoderivati.
I NOSTRI GEMMODERIVATI
Aesculus hipocastanum | Alnus glutinosa | Betula pubescens | Castanea vesca | |||
Corylus avellana | Crataegus oxyacantha | Ficus carica | Fraxinus excelsior | |||
Juglans regia | Juniperus communis | Linfa di betulla 1dh | Olea europea | |||
Pinus montana | Populus nigra | Ribes nigrum | Rosmarinus | |||
Sequoia gigantea | Sorbus domestica | Tilia tomentosa | Vaccinium vitis idaea | |||
Nel 1873 il dr. W. Schuessler medico omeopata, pubblica il testo “Abrégé de Thérapeutiques Biochimiques”.
Egli definisce “Biochimica” la nuova metodica, in quanto i preparati utilizzati sono 12 sali minerali indispensabili per la costituzione e il buon funzionamento degli organi.
La struttura e la vitalità degli organi del corpo umano dipendono da una composizione appropriata dei costituenti organici, ma se si analizzano gli elementi che restano dopo combustione dei tessuti, si trovano dei costituenti inorganici che ne costituiscono il vero materiale di base e che sono essenziali per l’integrità e quindi la funzione dei tessuti stessi.
Secondo Schuessler le malattie si determinano quando si crea una deficienza nella quantità indispensabile di questi costituenti inorganici e si può riottenere l’equilibrio con la somministrazione adeguata dei sali minerali carenti.
I tessuti sono malati perché le cellule che li costituiscono non contengono più nelle proporzioni richieste le sostanze minerali che entrano nella loro costituzione. L’apporto progressivo e a deboli dosi di queste sostanze consentirà alle cellule di ristabilire la loro integrità e vitalità.
E` possibile anche assumere miscele di sali di Schuessler destinate alla cura di una determinata patologia.
I sali di Schuessler vengono utilizzati alla 6 DH, alcuni alla 12 DH, in polvere o compresse da lasciar sciogliere in bocca da 3 a 6 volte al dì . I sali tissutali seguono le regole di produzione omeopatica ma si basano su principi di biologia e fisiologia generale.
SALI DI SCHUESSLER
Calcium fluoratum (fluoruro di calcio) | Elasticita` dei tessuti, smalto dei denti, varici, emorroidi |
Calcium phosphoricum (fosfato di calcio) | Ricostituente indicato in casi di anemia, problemi di dentizione, geloni |
Calcium sulphuricum (solfato di calcio) | Pelle e labbra secche, pelle impura |
Ferrum phosphoricum (fosfato di ferro) | Stati infiammatorii, febbre, raffreddori: ossigenazione del flusso sanguigno |
Kalium muriaticum (cloruro di potassio) | Disturbi respiratori: tosse, respiro affannoso; raffreddore con febbre nei bambini |
Kalium phosphoricum (fosfato di potassio) | Stress, nervosismo e problemi digestivi correlati |
Kalium sulphuricum (solfato di potassio) | Infiammazioni croniche: catarro cronico, forfora, pelle desquamata con essudato e unghie fragili |
Magnesium phosphoricum (fosfato di magnesio) | Sale dei tessuti molli; crampi, dolori occasionali |
Natrium muriaticum (cloruro di sodio) | Disidratazione e ritenzione idrica, perdita di gusto e olfatto, raffreddori con naso che cola e lacrimazione |
Natrium phosphoricum (fosfato di sodio) | Antiacido: bruciori, dolori reumatici |
Natrium sulphuricum (solfato di sodio) | Disturbi digestivi e sintomi influenzali |
Silica (biossido di silicio) | Depurazione della pelle |
Litoterapia e Oligoterapia sono mineraloterapie che agiscono sui circuiti metabolici alterati da blocchi enzimatici; correggono cioè deficit enzimatici non evidenziabili con le analisi ematologiche poichè si verificano a livello tissutale o funzionale, con l’oligoelemento presente ma inattivo.
La litoterapia “dechelatrice” è una metodica terapeutica basata sull’uso di rocce, prelevate nel loro sito naturale, triturate, diluite e dinamizzate secondo il metodo omeopatico sino alla 8DH.
Viene definita “dechelatrice” perché il litoterapico libera l’enzima contenente lo stesso minerale e presente ma inattivato dalla chelazione di macromolecole, secondarie soprattutto alla polluzione chimica; ne consegue la rimozione dei blocchi enzimatici alla base dei quadri morbosi prima funzionali e poi organici. Ogni litoterapico mostra cosi` la propria specifica azione.
E` una metodica terapeutica di valido aiuto nelle malattie cronico-degenerative. I litoterapici si assumono per via perlinguale 3 volte alla settimana.
LITOTERAPICI
Adularia | adenoma prostatico | Apatite | artrosi lombare | |
Argento nativo | processi infettivi | Azzurrite | ipertensione arteriosa | |
Baritina | ipertensione, sclerosi | Betafite | parassitosi, prediabete | |
Blenda | prediabete, varici | Bornite | infezione recidivanti | |
Balcare di Versailles | osteoporosi senile | Balcopirite | processi infiammatori | |
Conglomerato | eczema | Diaspro verde | discinesie biliari | |
Diopside | spasmofilia | Ematite | anemie sideropeniche | |
Feldspato quadratico | artrosi | Glauconite | distonie neurovegetative | |
Gres rosa | stipsi | Guarnierite | allergia, meteorismo | |
Lazulite | insufficienza epatica | Lepidolite | depressione reattiva | |
Marmo saccaroide | turbe dispeptiche | Monazite | leucopenia | |
Oro nativo | processi infettivi | Orpimento | artrosi dell’anca | |
Ossidiana | artrosi cervicale | Pirite di ferro | colibacillosi | |
Pirolusite | aftosi | Rodonite | insonnia | |
Stibina | bronchite cronica | Tormalina | depressione | |
Trachite | tosse pertussoide | Ulexite | aftosi | |
Uranite | parassitosi |
Medicina Antroposofica
Il termine “antroposofia” indica la scienza dello spirito fondata da Rudolf Steiner (1861-1925) quale esatto metodo scientifico-spirituale per l’indagine del mondo soprasensibile, nonchè i risultati che derivano da questa ricerca e la loro applicazione pratica per la vita del singolo individuo e della comunità sociale.
La parola antroposofia deriva dai vocaboli greci anthropos=essere umano e sophia=conoscenza, saggezza: l’uomo tramite la propria osservazione può giungere alla conoscenza del mondo spirituale. L’antroposofia considera l’essere umano costituito di corpo fisico, anima e spirito. I risultati della ricerca scientifico-naturale sono altrettanto importanti rispetto a quelli dell’indagine spirituale, che studia le altre sfere dell’essere umano; l’indagine del mondo soprasensibile è un ampliamento della scienza natuale.
I frutti della ricerca scientifico-spirituale sono visibili in molti campi della vita, come per esempio la pedagogia Waldorf e la pedagogia curativa, la medicina e la farmacia antroposofica, l’agricoltura biodinamica, la sociologia….
Per poter comprendere la medicina antroposofica è necessario conoscere le affinità tra uomo e natura: la formazione del corpo fisico, dei processi vitali o corpo eterico, della coscienza o corpo astrale e dell’autocoscienza rappresentano i quattro grandi stadi evolutivi dal regno minerale, a quello vegetale, a quello animale fino all’uomo.
Nell’organismo umano vigono leggi che si possono ritrovare anche nella natura materiale del minerale, in quella vivente della pianta e in quella senziente dell’animale: l’organizzazione dell’io continuamente integra e individualizza queste parti costitutive. Dal processo di individualizzazione deriva il concetto della malattia come processo evolutivo.
La comprensione dell’uomo come essere quadripartito viene poi completata tramite la conoscenza dei tre principi basilari presenti entro l’intero universo: il principio della forma o solidificazione, che nel corpo fisico è il sistema neurosensoriale, il principio della trasformazione che è il sistema del ricambio e delle membra e il principio mediatore che è il sistema ritmico (cuore e polmoni).
Nell’organismo sano le quattro parti costitutive agiscono l’una dentro l’altra in modo armonico, nella malattia insorgono delle unilateralità, ovvero uno dei tre principi o processi prende il sopravvento. Per fare una diagnosi e trovare la terapia giusta occorre individaure la causa di questo squilibrio.
La medicina antroposofica si serve di estratti vegetali, di diluizioni omeopatiche e di preparazioni proprie; il medico antroposofico cerca di trovare nella natura un processo, in forma di sostanza naturale, che corrisponda alla malattia del paziente.
Medicina Indiana
L’Ayurveda, la “scienza della vita”, ha origine dall’ antica civiltà vedica. Praticata in India da migliaia di anni, è il più antico sistema naturale per la cura e il benessere del corpo e della mente. In collaborazione con i maggiori esperti ayurvedici, Maharishi (letteralmente: grande conoscitore dell’essenza delle cose) Mahesh Yogi, discendente di una famiglia di Vaidya, i medici ayurvedici indiani che per secoli hanno tramandato le formulazioni alle generazioni successive, all’inizio degli anni 80 del secolo scorso riporta l’Ayurveda al suo antico splendore.
L’Ayurveda è un sistema di cura olistico e considera quindi spirito, mente, corpo e ambiente fuori di noi come un tutt’uno. Perchè ci sia la salute bisogna di conseguenza coinvolgere nel processo anche mente e spirito (coscienza), adottando specifiche tecniche per ridurre lo stress, programmi nutrizionali specifici per la costituzione ed eventualmente ricorrere a integratori alimentari a base di erbe; fin dalle origini infatti, l’Ayurveda ha fatto ricorso al potere e all’intelligenza della natura, disponibili in un gran numero di piante, come strumenti per mantenere o aiutare a ristabilire la salute.
Ogni individuo è un’unità irripetibile ed unica in natura: se riuscissimo a conoscere la costituzione individuale specifica, o tipo di costituzione psico-fisica, potremmo scoprire quale dieta, esercizio fisico, stile di vita ecc., siano i più adatti ad ogni persona.
Le molteplici funzioni corporee sono governate da tre principi metabolici fondamentali chiamati Dosha Vata, Dosha Pitta e Dosha Kapha: PER RAGGIUNGERE UNA SALUTE IDEALE È INDISPENSABILE CREARE EQUILIBRIO TRA QUESTE TRE FUNZIONI, OVVERO MANTENERE LA GIUSTA PROPORZIONE TRA ESSE A SECONDA DELLA PROPRIA COSTITUZIONE.
VATA governa il movimento, il respiro, la circolazione, il battito cardiaco, l’eliminazione ed il flusso dell’impulso nervoso da e verso il cervello,
PITTA governa la digestione ed il metabolismo e la trasformazione del cibo, dell’aria e dell’acqua in tutto il corpo,
KAPHA governa la struttura e l’equilibrio dei fluidi, è responsabile di muscoli e ossa.
I preparati ayurvedici si assumono generalmente al mattino e verso le sei di sera, in ogni caso almeno 30 minuti prima dei pasti; molti di essi vanno presi con un veicolo, l’anupanam, ovvero miele o zucchero in cristalli o latte o caffè del dottor Balraj Maharshi; l’anupanam aumenta l’assorbibilità e l’efficacia d’azione del preparato.
Maharishi Ayurveda;
Virya.
La Nutraceutica ha recepito le indicazioni della letteratura scientifica in tema di micronutrienti e ha come obiettivi:
- il miglioramento delle prestazioni fisiche ed intellettive
- la prevenzione
- ritardare gli effetti dell’invecchiamento.
I micronutrienti sono sostanze che assicurano ai miliardi di cellule costituenti il corpo umano, l’apporto di elementi ed energia indispensabili per la loro attività. Si distinguono 4 categorie di micronutrienti:
- oligoelementi e sali minerali, fondamentali per l’attivazione degli enzimi cellulari, per la produzione di energia, per il tessuto osseo…
- aminoacidi, unità elementari costitutive delle proteine
- vitamine, sostanze organiche assunte con gli alimenti indispensabili per la vita (idrosolubili: B, C; liposolubili:A, D, E, K)
- acidi grassi dalla digestione dei grassi (saturi, negli alimenti di origine animale; insaturi, negli olii vegetali e di pesce fondamentali nella prevenzione delle malattie cardiovascolari).
Purtroppo, non sempre un’alimentazione seppur varia ed equilibrata è in grado di assicurare il fabbisogno raccomandato di micronutrienti per fattori comuni che ne inducono un sovraconsumo quali inquinamento e stress. Inoltre le indicazioni dei L.A.R.N. (Livelli di Assunzione giornalieri Raccomandati di energia e Nutrienti stabiliti dalla Società italiana di Nutrizione Umana) diventano inadeguate in condizioni fisiologiche e patologiche particolari; crescita, gravidanza, allattamento, assunzione della pillola e di varii farmaci, attività sportiva, terza età, malassorbimento, alcolismo, tabagismo, forme allergiche, infiammatorie, affezioni cardiovascolari…
Quando un micronutriente non è presente in quantità sufficiente nella dieta, l’organismo comincia ad attingere alle riserve; esaurite queste, alcune attività cellulari subiscono un rallentamento. Col tempo possono comparire campanelli d’allarme come un eccessivo affaticamento fisico ed intellettivo, ridotta capacità di concentrazione e memorizzazione, modificazioni del tono dell’umore, aumentata vulnerabilità alle infezioni, disturbi del sonno, alterazioni del ciclo mestruale, infertilità, secchezza cutanea, fragilità di unghie e capelli. Il protrarsi di tale condizione di carenza porta poi a manifestazione patologiche vere e proprie: fratture per traumi modesti per carenza di calcio, manifestazioni dermatologiche e ritardo della crescita per carenza di zinco, neuropatia diabetica per carenza di vitamine B9 e B12….
L’associazione tra i micronutrienti che costituiscono i composti deve essere logica e compatibile e fondata sulla ricerca della sinergia tra i micronutrienti stessi. Per esempio, tutte le vitamine possono essere associate tra loro senza rischio, tuttavia presentano attività selettive specifiche tali da limitarne l’uso in funzione dell’effetto ricercato. Associazioni da evitare sono quelle tra ferro e zinco, rame e zinco, ferro e calcio, vitamina C e ferro, viatamina C e rame perchè non sinergiche o antagoniste.
Oligoterapia e Litoterapia sono mineraloterapie che agiscono sui circuiti metabolici alterati da blocchi enzimatici; correggono cioè deficit enzimatici non evidenziabili con le analisi ematologiche poichè si verificano a livello tissutale o funzionale, con l”oligoelemento presente ma inattivo.
Il termine Oligoterapia, dal greco oligos = poco, indica un metodo terapeutico basato sulla somministrazione di oligoelementi essenziali per la vita come le vitamine, presenti nel nostro organismo in tracce. L’oligoelemento agisce da catalizzatore enzimatico accelerando determinate reazioni biochimiche, proprio per questo viene somministrato in tracce sub-ponderali diluito ma non dinamizzato.
In senso più ampio, l’oligoterapia utilizza anche elementi minerali che non sono propriamente oligoelementi, ma che appartengono al gruppo degli elementi plastici (Zolfo, Fosforo) o degli elementi maggiori (Magnesio, Potassio).
Le origini dell’oligoterapia
Nel 1894 Gabriel Bertrand evidenzia il ruolo essenziale svolto dagli oligoelementi come biocatalizzatori, cioè acceleratori delle reazioni chimiche, nella biologia vegetale ed animale. Egli giunge ad affermare, in aperta polemica con l’opinione del tempo che riteneva come impurità la presenza di elementi in traccia; “L’organismo appare come una sorta di oligarchia nella quale enormi masse di elementi passivi sono dominati da un piccolo numero di elementi catalizzatori”.
Negli anni ‘20 del secolo scorso J.U. Sutter tratta con successo eczema ed asma bronchiale, con un preparato oleoso a base di Manganese e Rame.
Negli anni ‘30, il medico francese Jacques Ménétrier sperimenta il preparato di Sutter nella Tbc, ottenendo risultati favorevoli. Decide quindi di utilizzare sistematicamente gli oligoelementi in terapia, definendo l’oligoterapia catalitica. Indicazione elettiva per il trattamento con gli oligoelementi sono i disturbi funzionali, non lesionali. Ménétrier distingue nettamente la MEDICINA DELLE FUNZIONI dalla MEDICINA DELLE LESIONI ORGANICHE: con la somministrazione degli oligoelementi carenti è possibile evitare il passagio dal disordine metabolico al deterioramento organico.
L’oligoterapia catalitica somministra i minerali secondo precisi modelli di riferimento chiamati “diatesi“, 4 quadri patologici nei quali classificare i malati.
La I DIATESI è quella ALLERGICA o artritica: l’oligoelemento utile è il MANGANESE. Il soggetto è giovane, molto attivo, ottimista ma anche irritabile, nervoso, emotivo, astenico al mattino ed euforico la sera; soffre di emicranie, asma puro, raffreddore da fieno, eczema, ipertensione, artrite, disturbi digestivi e intestinali. Questa diatesi si esaurisce verso i 50 anni per passare a quella distonica o anergica.
La II DAITESI è quella IPOSTENICA: oligoelementi di riferimento sono MANGANESE e RAME. Il soggetto è anch’esso giovane ma calmo, metodico, riflessivo, poco resistente alla fatica, predisposto a turbe funzionali respiratorio e digestive e affezioni linfatiche. Si stabilizza con l’età.
La III DAITESI è quella DISTONICA o neuro-artritica: oligoelementi di base sono MANGANESE e COBALTO. La persona è più anziana, ansiosa su fondo emotivo-depressivo: lamenta perdita di memoria e sonno disturbato. Soffre di disturbi circolatorii e artrosici. Menopausa e andropausa sono problematici.
La IV DAITESI è quella ANERGICA: oligoelementi indicati sono RAME, ORO e ARGENTO. Si tratta di soggetti anziani o con invecchiamento artificiale dell’organismo; sono depressi, privi di vitalità, stanchi mentalmente e fisicamente, ipocondriaci, vulnerabili alle infezioni virali e batteriche.
Esiste una V DIATESI o SINDROME DA DISADATTAMENTO. Si instaura nei soggetti delle prime tre diatesi per disfunzioni dell’asse ipofiso-surrenale. Sono indicati ZINCO e RAME nel caso in cui la sfera colpita sia quella genitale con ritardi di sviluppo, disturbi della pubertà, disturbi mestruali oppure ZINCO, NICHEL e COBALTO se l’organo colpito è il pancreas con iper-ipoglicemia, sonnolenza postprandiale…
Agli oligoelementi principali o diatesici, si possono associare quelli minori o complementari, la cui scelta è guidata dal loro specifico organotropismo, p.e. il litio per il sistema nervoso, il bismuto per i tessuti faringo-tonsillari, il fluoro per l’apparato osteo-articolare…
Nei decenni seguenti, la Scienza dell’Alimentazione ha contribuito alla nascita di un secondo indirizzo di Oligoterapia, definito “nutrizionale“, fondato sulla individuazione del ruolo degli elementi chimici nell’organismo e sulla determinazione del loro fabbisogno, per arrivare ad una integrazione alimentare nei casi di carenza o aumentato fabbisogno nell’ordine di mg o frazioni di mg.
Più recentemente si è configurato un terzo indirizzo in oligoterapia, basato sulla somministrazione di elementi minerali a dosi elevate, nell’ordine dei mg, definite “farmacologiche“, nel trattamento di alcuni quadri morbosi.
È la ricerca dei fattori velenosi per l’uomo, complemento della teoria e della pratica omeopatica alla luce delle nuove conoscenze scientifiche nell’ambito della patologia, embriologia, fisiologia, tossicologia, evoluzionismo…, secondo l’intuizione del dottor HANS HEINRICH RECKEWEG (1905-1985), padre dell’Omotossicologia.
Un punto cardine del pensiero omotossicologico, è che la vita si realizzi tramite trasformazioni chimiche e che il perfetto funzionare di questi processi sia condizione essenziale per il buon funzionamento dell’organismo; il corpo deve provvedere a riparare i danni derivanti da possibili errori e dall’interazione con l’ambiente. I processi clinici chiamati malattie sono l’espressione dela lotta quotidiana dell’organismo per eliminare, neutralizzare, espellere fattori lesivi per l’organismo stesso, le tossine.
Le tossine possono essere esogene, batteri, virus, tossine alimentari, fattori di inquinamento ambientale, cataboliti di farmaci di sintesi…, ed endogene, prodotti intermedi del metabolismo, cataboliti finali… Se l’omotossina non è particolarmente virulenta, attraverserà l’organismo-sistema di flusso senza determinare interferenze nella sua omeostasi; viceversa, o per una particolare virulenza dell’omotossina o per inefficienza dei sistemi emuntoriali, si determinerà un’alterazione dell’equilibrio, dell’omeostasi ristretta’ dell’organismo che cercherà di compensare innescando meccanismi supplementari di tipo autodifensivo: le malattie.
La malattia è qualcosa di più complesso di una diagnosi di sede o eziologica; nel suo realizzarsi e autoguarirsi intervengono tappe o fasi che occorre comprendere per studiare mezzi capaci di apportare una vera guarigione.
L’omeoterapico (tossino simile attenuato), causa una ulteriore reazione antitossica a uno stimolo non tossico: si attivano altri meccanismi difensivi; poichè spesso concorrono più tossine a provocare un processo di difesa, è giustificata la somministrazione di più rimedi contemporaneamente.
L’organoterapia è una bioterapia che tratta l’organo o il tessuto malato mediante la somministrazione di organi o tessuti omologhi sani diluiti e dinamizzati.
“L’organo sano diluito e dinamizzato agisce sull’organo malato per ristabilirne il funzionamento alterato” (C. Bergeret).
Tale metodica utilizza estratti d’organo prelevati da animali secondo le direttive della Farmacopea francese per le preparazioni omeopatiche. La somministrazione all’uomo di tessuti di origine animale, organi digestivi ed endocrini del maiale e sistema nervoso centrale e periferico del montone, è possibile a partire dalla 3CH (centesimale hahnemanniana), perchè da tale diluizione in poi si perde la specificità di specie mentre si mantiene quella d’organo.
L’esperienza clinica pratica ha insegnato che diluizioni dell’ordine della 4CH hanno un’azione stimolante sul tessuto/organo malato o ipofunzionante, le 7CH regolano l’attività, le 15CH e 30CH inibiscono l’attività di tessuto/organo.
I ceppi organoterapici si ottengono con la microliofilizzazione del tessuto prelevato dall’animale; gli organoterapici sono disponibili in granuli, ampolle bevibili e supposte.
ìIl termine spagirico, dai vocaboli greci spao=separare e ageiro=unire, viene introdtto da PARACELSO (1493-1541), medico alchimista e filosofo ispiratore di Hahnemann ma anche anticipatore di importanti acquisizioni della medicina moderna. La spagiria è l’applicazione alla produzione del farmaco dell’ALCHIMIA.
Per Paracelso, il medico è una figura fondamentale nel contesto sociale. Deve essere FILOSOFO per conoscere la natura dell’uomo, fisica, spirituale e divina.
Deve essere ASTRONOMO per conoscere le influenze degli astri sui minerali, sulle piante e sull’uomo stesso: in noi esiste un microcosmo immagine fedele del macrocosmo da cui è profondamente influenzato. Dovrà quindi tenere conto, per diagnosi e prescrizione, di diversi elementi. Della relazione tra pianeta e tipologia umana, in base alle caratteristiche psichiche generali del paziente (p.e. mercurio è una persona rapida e vivace ma anche instabile e labile). Della relazione tra metalli e piante. Della relazione tra metallo e organo.
Ad ogni metallo corrisponde una serie di piante, ottimo complemento per la cura dell’organo corrispondente. Potrà quindi accadere che il medico utilizzi piante che apparentemente non agiscono sull’organo centrale colpito ma che sono ugualmente importanti per la salute globale del paziente secondo le realzioni pianeta-organo-metallo. Ad esempio:
Giove-fegato-stagno, Mercurio-SN-mercurio, Sole-cuore e apparato circolatorio-oro, Luna-SNA e sistema digerente-argento, Marte-apparato assimilatore (tenue e crasso)-ferro, Saturno-milza, apparati immunocompetenti-piombo, Venere-sistemi escretore e riproduttivo-rame.
Il medico infine deve essere ALCHIMISTA, ovvero padroneggiare le varie sostanze chimiche per poterne estrarre le vere essenze attive ad ogni livello: ogni sostanza ha una essenza materiale grezza e una essenza vitale profonda e caratterizzante. L’ALCHIMIA È APPUNTO L’ARTE DI LAVORARE CON LE PIANTE E CON I METALLI A ENTRAMBI QUESTI LIVELLI.
Possiamo dire che NELLA SPAGIRIA SI VERIFICA UNO SPRIGIONAMENTO DEL PRINCIPIO ATTIVO DELLE PIANTE DALLA LORO SOSTANZA STRUTTURALE O MATERIA SOLIDA: “Solve et coagula habebis magisterium”, ovvero “Sciogli e lega cosi otterrai il potere curativo nascosto”. Il “magisterium” è il potere che guida tutti i processi vitali, il potere divino creativo.
Secondo le leggi di Paracelso, i processi spagirici si devono effettuare in quattro fasi:
- Separazione (separatio): putrefazione e fermentazione
- Purificazione (purificatio): distillazione o filtrazione
- Incenerimento (calcificatio)
- Riunificazione (coniugatio): unione dei prodotti della “separatio” con i minerali recuperati dalla “calcificatio”.
La semplice tintura sfrutta la potenza medicinale della pianta solo in parte: la preparazione spagirica “apre” la pianta ed integra le varie componenti.
L’aromaterapia è un ramo della fitoterapia che utilizza gli olii essenziali, ossia le sostanze volatili delle piante. La Farmacopea europea (VIII edizione) definisce gli olii essenziali come “prodotti odorosi, solitamente di composizione complessa, ottenuti da una materia prima vegetale botanicamente definita, mediante distillazione in corrente di vapore o un appropriato procedimento meccanico senza riscaldamento”.
Abbiamo scelto gli olii essenziali della ditta Pranarom, fondata nel 1991 dal farmacista aromatologo Dominique Baudoux, per l’approccio scientifico a questi composti, utilizzati in terapia già da molti secoli.
Gli olii essenziali Pranarom appartengono alla categoria più pregiata: sono chemiotipizzati, 100% puri, 100% naturali e integrali, provenendo da agricoltura biologica. Il chemiotipo indica precisamente la composizione biochimica dell’olio essenziale, che può variare anche per una stessa pianta in base a esposizione al sole, clima, composizione del terreno, altitudine. L’etichetta OECT, ovvero “olio essenziale chemiotipizzato”, è garanzia di sicurezza ed efficacia. La pianta distillata, o trattata tramite spremitura – nel caso delle bucce fresche di agrumi biologici – è botanicamente certificata, cioè identificata da due nomi latini, il genere e la specie. Tutto questo rende gli olii essenziali Pranarom DI GRADO TERAPEUTICO e ideali per la prevenzione: sono antibatterici, immunomodulanti /immunostimolanti, antivirali, antimicotici, antiparassitari, antinfiammatori, analgesici, riequilibranti del sistema nervoso. La loro complessità molecolare, come afferma anche uno studio del 2015 dell’Istituto Superiore di Sanità ( “Gli olii essenziali per la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente”)rende infatti difficile lo sviluppo di resistenza da parte dei batteri.
Oltre a un catalogo con più di 200 olii essenziali OECT, Pranarom ha sviluppato specialità a base di questi composti di più facile utilizzo per affrontare il periodo invernale, per il riposo notturno, per la cura dei neonati, per le forme articolari e cutanee.
Alcune delle principali Linee di prodotti trattate
![](https://farmaciesalute.torino.it/wp-content/uploads/2021/01/braccio_def_low.jpg)
Boiron
Cemon
Unda
Laboratorio Sodini
Oti
Wala
Weleda
Igeakos (Omeopiacenza)
Dottor Reckeweg (i.m.o.)
Lehning
Homeopharm
Guna
Schwabe
Aboca
Prodeco
Unifarco
Sygnum
Solgar
Map
Herboplanet
Green Remedies (bush biotherapies)
Schwabe
Named
Dottor Giorgini
Longlife
Bromatech
Salus
Maison Verte
Pharmextracta
Omeopiacenza
Pranarom
Adamah
Herbalgem
Zuccari
Swisse
Le Querce
Le Camille
Petro essenza
Commerciale F.co
![](https://farmaciesalute.torino.it/wp-content/uploads/2021/01/breglio_def_low.jpg)
Boiron
Cemon
Unda
Weleda
Dottor Reckeweg (i.m.o.)
Lehning
Homeopharm
Guna
Schwabe
Aboca
Prodeco
Unifarco
Solgar
Herboplanet
Green Remedies (bush biotherapies)
Named
Dottor Giorgini
Longlife
Bromatech
Pharmextracta
Omeopiacenza
Pranarom
Zuccari
Swisse
Le Querce
![](https://farmaciesalute.torino.it/wp-content/uploads/2021/01/delborgo_def_low.jpg)
Boiron
Cemon
Unda
Dottor Reckeweg (i.m.o.)
Homeopharm
Guna
Aboca
Prodeco
Unifarco
Sygnum
Solgar
Bromatech
Pranarom
Adamah
Herbalgem
Zuccari
Swisse
Le Querce
Petro essenza
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Boiron
Cemon
Unda
Weleda
Dottor Reckeweg (i.m.o.)
Lehning
Homeopharm
Guna
Aboca
Prodeco
Unifarco
Sygnum
Solgar
Herboplanet
Dottor Giorgini
Bromatech
Pranarom
Adamah
Herbalgem
Zuccari
Swisse
Le Querce
Petro essenza